Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

11/01/13

LJUBOV’ SIROTA - «RADIOFOBIA»


«Radiofobia» è una poesia del 1988 di Ljubov' Sirota, la più celebre poetessa di Cernobyl, ex abitante e attivista culturale di Pripjat'. Nel video un frammento del film Порог (La soglia) del 1988 dove la stessa poetessa ucraina recita i suoi versi.



RADIOFOBIA

È solo questo – la paura delle radiazioni?
Forse di più – il terrore davanti alle guerre?
Forse è la paura del tradimento,
della codardia, d’ottusità e illegalità?!
È giunta finalmente l’ora di capire
Che cos’è la radiofobia.
È
Quando non può rassegnarsi
la gente, vivendo il dramma di Cernobyl,
alla verità dosata dai ministri
(«Oggi deglutirete esattamente questo!»).
Alle cifre false,
ai pensieri vigliacchi
non ci rassegniamo,
potete stigmatizzarci finché volete!
Non desideriamo – e non proponetecelo! –
contemplare il mondo con gli occhiali del burocrate!
Alquanto sospettosi!
E, ma lo capite,
noi ogni caduto lo ricordiamo come un fratello!...
È dai vetri delle finestre dei palazzi abbandonati
Che guardiamo ora la fragile Terra!
Son occhiali che non c’ingannano! –
Con questi occhiali, credeteci, vediamo meglio:
I fiumi arenati,
i boschi avvelenati,
i bambini nati per non sopravvivere…
Voi forti signori, che cos’avete dato loro
all’infuori delle vostre bravate in televisione?!
Del tipo che i bimbi allora assimilarono benissimo
le radiazioni nocive!...
(Per gli adulti è radiofobia,
per i bambini è ancora adattamento?!)
Che cos’è diventato il mondo
Se pure la più umana delle professioni
s’è trasformata in burocratismo?!
Radiofobia,
Fatti ovunque!
Senz’aspettare shock addizionali
di nuove tragedie,
affinché nuove migliaia,
attraversato l’inferno,
si facciano vedenti, –
con la radiofobia cureremo forse
il mondo
da incuria, cupidigia, sazietà,
da povertà di spirito, burocratismo,
affinché non ci tocchi per bontà di qualcuno
di degenerare in disumanità?!

(traduzione: S.F.)
 

РАДИОФОБИЯ 

Только ли это – боязнь радиации?
Может быть, больше – страх перед войнами?
Может быть, это – боязнь предательства,
трусости, тупости и беззакония?!
Время пришло, наконец, разобраться,
Что же такое радиофобия.
Это –
когда не умеют смиряться
люди, пройдя через драму Чернобыля,
с правдой, дозируемой министрами
(«Ровно вот столько сегодня глотните!»).
С лживыми цифрами,
с подлыми мыслями
мы не смиримся,
хоть сколько клеймите!
Не пожелаем – и не предлагайте! –
мир созерцать сквозь очки бюрократа!
Мнительны очень!
И, понимаете,
каждого павшего помним, как брата!...
В стёкла оконные брошенных зданий
смотрим теперь мы на хрупкую Землю!
Эти очки нас уже не обманут! –
В эти очки нам, поверьте, виднее:
Реки мелеющие,
леса отравленные,
дети, рождённые, чтобы не выжить…
Сильные дяденьки, что вы им дали,
кроме бравады по телевизору?!
Как, мол, прекрасно детишки усвоили
некогда вредную радиацию!...
(Это у взрослых – радиофобия,
а у детей – всё еще адаптация?!)
Что же такое с миром случилось,
Если гуманнейшая из профессий
тоже в чиновничью превратилась?!
Радиофобия,
стань повсеместной!
Не дожидаясь добавочной встряски
новых трагедий,
чтоб новые тысячи,
пекло прошедшие,
делались зрячими, –
радиофобией, может быть, вылечим
мир
от беспечности, алчности, сытости,
от бездуховности, бюрократизма,
чтоб не пришлось нам по чьей-либо милости
в нечеловечество переродиться?!



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