Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

03/05/17

STRELICHEVO (BIELORUSSIA): STUDENTI E RADIOATTIVITÀ





Nella scuola secondaria di Strelichevo, nella provincia di Khoiniki, tutti, dai più piccoli ai più grandi, conoscono la radioattività. Per due anni la scuola ha partecipato a un progetto svizzero. Terminato il progetto, sono però rimasti gli strumenti: radiometri e  bilance elettroniche che vengono utilizzate a lezione nel circolo “Edelweis”, dove gli scolari verificano il livello di Cesio137.

Gli abitanti del posto a primavera seminano vegetali e, in estate e autunno raccolgono qui attorno lamponi e funghi. Alcuni di loro portano prodotti alimentari alla scuola – e i ragazzi che hanno ricevuto della formazione radiologica sono in grado di misurarne il contenuto di Cesio137.

Nel circolo di sicurezza radiologica studiano 16 persone – dalla 5a all’11a classe. Alla presenza dei giornalisti i ragazzi hanno effettuato il test per il contenuto di Cesio137 di un litro di latte; il risultato misurato è stato tre volte inferiore al livello massimo ammissibile – quindi a norma.

Dal 2014 al 2017 i bambini hanno misurato 214 volte il contenuto di radionuclidi dei generi alimentari. 17 volte hanno osservato valori superiori ai massimi ammissibili. In particolare, questo superamento si è verificato nel caso di funghi freschi e essiccati, e nel caso di bacche  raccolte l’estate. Anche nella carne di un cinghiale selvatico, portato dagli abitanti del posto, si è registrato un superamento dei limiti ammissibili.

Uno dei pedagoghi ricorda il caso  accaduto ancora nel 2007 o 2008. Un abitante del luogo aveva portato latte a misurare; il risultato trovato era un valore altissimo di Cesio137.

– Io avevo detto: portate qui quello che date da mangiare alle bestie. E mi hanno portato farina, frumento, fieno. Abbiamo misurato il fieno, e era oltre la norma. Dove lo avevano preso? Scoprimmo che la gente lo andava a raccogliere nella riserva. In questo modo li abbiamo convinti che non si poteva usare quel fieno. – racconta l’insegnante.

Periodicamente i ragazzi misurano il fondo di radiazione nei boschi e nei bacini; non si superano i valori soglia. Hanno misurato anche gli edifici scolastici. 


Data: 22.04.2017
Fonte: www.progettohumus.it 

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