Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

18/05/17

TARANTO, TRASFERITI A ROMA 16MILA FUSTI RADIOATTIVI: CONTENGONO ANCHE SCORIE DI CHERNOBYL




Taranto, trasferiti a Roma 16mila fusti radioattivi: contengono anche scorie di Chernobyl

Saranno trasferiti i rifiuti pericolosi e radioattivi custoditi nel deposito ex Cemerad di Statte (Taranto). Si tratta di 16.724 fusti, di cui 3.334 contenenti rifiuti radioattivi (comprendenti sorgenti e filtri contaminati dall'evento Chernobyl del 1986), che verranno smaltiti nell'impianto Nucleco del gruppo Sogin a Roma.

In una nota, il deputato del Pd Ludovico Vico spiega che "sono oltre 9 milioni i fondi impegnati dal governo per l'intera operazione di bonifica, stanziati grazie a un emendamento al decreto legge 243 del 29 dicembre 2016 (denominato decreto legge sul Sud e sulle aree di crisi), proposto dai deputati del partito democratico pugliese. Un emendamento con il quale si è voluto velocizzare il completamento delle attività programmate e in avanzato stato di definizione, fino al completo risanamento e recupero del sito in questione".


Data: 17.05.2017
Fonte: www.bari.repubblica.it

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