Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

21/08/17

HOLTEC CLEAR TO START TESTING ISF2 AT CHERNOBYL




The State Nuclear Regulatory Inspectorate of Ukraine (SNRC) has approved integrated systems testing of the interim used fuel storage facility (ISF2) at the site of the Chernobyl nuclear power plant in Ukraine. The approval means the facility has officially entered the post-construction phase, the USA's Holtec International said yesterday.

Chernobyl ISF2 - 460 (Holtec) 
ISF2, which is supported by the Nuclear Safety Account managed by the London-headquartered European Bank for Reconstruction and Development, will provide for the processing and storage of the used nuclear fuel from units 1, 2 and 3, which is required for the decommissioning of the Chernobyl plant.


Having received SNRC approval on 1 August, Holtec said the cold testing phase will move to hot pre-commissioning testing in December, with fuel loading beginning in March.
"A complex dry storage program begun in 1997 by EBRD that Holtec took over after Areva's withdrawal in 2007 features the world's largest fuel dismemberment facility including a hot cell for RBMK fuel," Holtec said.

It added: "Back-fitting the state-of-the-art systems in the existing Processing Building, with its substantially obsolesced and long disused equipment and machinery ravaged by over a decade of Ukraine's fierce winters, turned out to be far more complex than was initially envisioned. The plethora of daunting technical and regulatory challenges that had to be overcome and hundreds of thousands of person-hours applied to reach this final regulatory approval makes August 1 a memorable day in the annals of our company."


Data: 04.08.2017
Fonte: www.world-nuclear-news.org

 

GOVERNO POLACCO APPROVA COSTRUZIONE PRIMA CENTRALE NUCLEARE




Fondazione Camis De Fonseca

Il governo polacco ha deciso di costruire la prima centrale nucleare del paese. È quanto riferisce il quotidiano “Dziennik Gazeta Prawna” che cita fonti non ufficiali. Il documento, secondo quanto riferisce la testata, sarebbe stato approvato negli ultimi giorni, ma non sarebbero ancora stati pianificati i dettagli sul finanziamento del progetto. “Dziennik Gazeta Prawna” riferisce che il ministero della Sviluppo della Polonia riterrebbe come opzione migliore quella di acquistare la tecnologia nucleare dalla Francia. Tuttavia, dal ministero dell’Energia sostengono che ci sarebbero maggiori vantaggi acquistando delle tecnologie cinese o sudcoreana. Al momento due aree situate nella Polonia settentrionale – Lubiatowo-Kopalino e Zarnowiec – potrebbero ospitare la centrale nucleare, secondo le fonti del quotidiano.

Una nota dello scorso 24 luglio pubblicata dalla compagnia China General Nuclear Power Corp (Cgn), di proprietà statale, riferiva che le autorità di Varsavia avevano consultato la società per valutare la costruzione della prima centrale nucleare del paese est europeo. I negoziati sono avvenuti durante la visita di un gruppo di funzionari polacchi, tra cui il viceministro dell'Energia Andrzej Piotrowski, presso la sede della società di Shenzhen dal 9 al 15 luglio. La delegazione ha anche visitato la centrale nucleare di Daya Bay a Shenzhen, nella provincia del Guangdong nella Cina meridionale, e il cantiere della seconda unità reattore Hualong One 4 della centrale nucleare di Fangchenggang, nella regione autonoma della Guangxi Zhuang nella Cina meridionale, si legge nella nota. "Cgn presta molta attenzione al mercato polacco del nucleare ed è disposta a diventare un partner strategico a lungo termine del paese", ha dichiarato Shu Guogang, vicepresidente di Cgn, secondo cui una cooperazione in questo senso porterà dei vantaggi reciproci a entrambi i paesi. La Polonia nel 2014 ha annunciato i piani per la costruzione di due centrali nucleari con una capacità totale di 6 milioni di chilowatt. La prima dovrebbe essere pronta entro la fine del 2030.

Data: 04.08.2017
Fonte: www.agenzianova.com

THE BOOMING SOVIET TOURIST INDUSTRY IN RADIOACTIVE UKRAINE




People are flocking to the Ukraine to learn more about the Cold War sites that could have destroyed the planet

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The button that could have started a nuclear holocaust is grey – not red.

I learned this after climbing into a nuclear rocket command silo, 12 floors below ground, and sitting in the same green chair at the same yellow, metal console at which former Soviet officers once presided. Here, they practiced entering secret codes into their grey keyboards, pushing the launch button and turning a key – all within seven seconds – to fire up to 10 ballistic missiles. The officers never knew what day their practice codes might become real, nor did they know their targets.

This base in Pervomaysk, Ukraine – about a four-hour drive from Kiev – once had 86 intercontinental ballistic missiles capable of destroying cities in Europe and the United States. Though the nuclear warheads have been removed, the command silo with much of its equipment, giant trucks that carried the rockets to the base and an empty silo were preserved so that people could see what had been secretly going on at nuclear missile bases in the former Soviet Union. The museum’s collection includes the R-12/SS-4 Sandal missile similar to those involved in the Cuban missile crisis and the RS-20A/SS-18 Satan, the versions of which had several hundred times the destructive power of the bomb dropped on Hiroshima.


Data: 01.08.2017
Fonte: www.independent.co.uk

72 YEARS AFTER HIROSHIMA, WHERE IS JAPAN’S COMMITMENT TO END NUCLEAR WEAPONS?




Greenpeace activists hold up flags of the nuclear nations along with a 5 meter high mock nuclear bomb outside the United Nations Conference on Disarmament (1996)

Even with the passing of the UN’s Nuclear Weapons Ban Treaty, Japan still remains an outlier, betraying the hopes of atomic bomb survivors from Hiroshima and Nagasaki.

It started with just 12 of them. With a bold mission, this group of activists set sail to Amchitka island off Alaska to protest the detonation of an underground US nuclear test. It was September 1971, and though the mission was initially unsuccessful, it was the beginning of what became Greenpeace, and just one of the many issues – the elimination of nuclear weapons - that the environmental organisation would campaign endlessly against.

Fast forward to 2017, and what was once a hard-fought battle and one of Greenpeace’s legacy issues, has now become a successful defeat. On 7 July, the United Nations adopted the "Nuclear Weapons Treaty" with an overwhelming majority - an epoch-making agreement that prohibits not only the development, experiment, manufacture, possession, and use of nuclear weapons, but also the "threat to use". Nuclear and chemical weapons, and anti-personnel landmines and cluster bombs were also banned. The Treaty will be open for signature by states on September 20th.

To our disappointment, however, Japan did not join the 122 countries, or two-thirds of the United Nations member countries, that stood up to stop nuclear weapons. The peculiar absence of Japan, whose preamble explicitly recognizes “unacceptable suffering of and harm caused to the victims of the use of nuclear weapons (Hibakusha) as well as those affected by the testing of nuclear weapons” begs explanation.  


Data: 04.08.2017
Fonte: www.greenpeace.org



ALLARME RADIOATTIVITÀ, TIR IN «QUARANTENA»




L’ingresso delle  Ferriere Valsabbia di Odolo dove è stato bloccato il camion sospetto Per mettere in sicurezza il camion sono intervenuti anche i Vigili del fuoco del nucleo Nbcr

Un carico di rottami ferrosi che potrebbe contenere materiale radioattivo proveniente dalla Campania e diretto alla Ferriera Valsabbia di Odolo è stato bloccato ieri mattina su disposizione dei carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Caserta.

Il protocollo di emergenza è scattato attorno a mezzogiorno di ieri, quando nel piazzale di scarico dell’azienda siderurgica di via Marconi sono confluiti una pattuglia dei carabinieri della stazione di Sabbio Chiese, i tecnici del dipartimento Radioprotezione dell’Arpa di Brescia e Milano e i Vigili del fuoco dell’Nbcr, il nucleo nucleare-biologico-chimico e radiologico, un gruppo di esperti chiamati a intervenire nelle situazioni più delicate. Non esiste al momento - bene sottolinearlo - alcun pericolo per la popolazione e i dipendenti, ma per confermare o meno i sospetti avanzati dai carabinieri campani impegnati in accertamenti su presunti traffici di rifiuti e rottami provenienti dall’Est europeo, il camion - della stazza di circa 40 tonnellate - è stato messo in sicurezza e isolato in attesa delle analisi sui rottami ferrosi. Il mezzo pesante e il suo carico non sono stati sottoposti a sequestro.

Le analisi dovranno ora verificare fra l’altro la compatibilità con emissioni da uranio impoverito. Altro per ora non trapela dallo stretto riserbo imposto dagli investigatori. I responsabili dello stabilimento di Ferriera Valsabbia, contattati da Bresciaoggi, non hanno voluto fornire nessuna informazione, limitandosi a confermare «che all’interno dell’azienda sono scattate tutte le procedure previste in questi casi».

L’industria di Odolo del resto, come tutti i poli siderurgici più importanti, dispone di un sofisticato controllo interno che consente di portare ogni anomalia nella materia destinata ad essere lavorata. La presenza di emissioni radioattive già in passato è stata riscontrata durante i controlli di routine che le aziende bresciane che trattano metalli svolgono prima di avviarne la lavorazione.

Data: 18.08.2017
Fonte: www.bresciaoggi.it